



L’Azienda
La Casina nasce nel 1992 come pizzeria nel ridente paese di S.Valentino Torio, nel cuore della S.Marzano Valley. Ben presto la fama della pizza e del saltimbocca, cotti nel forno della pizzeria del maestro Gaetano Vastola, travalicano i confini del piccolo paese.
In pochi anni il consumo del prodotto fresco si diffonde a macchia d’olio in tutta la Valle fino a giungere in Costiera Amalfitana, dove il saltimbocca iniziò ad essere usato nei locali come alternativa alla pizza. Oggi come ieri, l’impasto e la cottura sono il vero successo dei prodotti.
Nel 1996 la famiglia Vastola decise che era giunta l’ora di diffondere i propri prodotti fuori dai confini regionali. La tecnologia ATM per la conservazione ha consentito di fornire banchi e scaffali di negozi e super mercati.
La linea di produzione, che si è sviluppata negli anni all’insegna del c.d. learning by doing, consente di contemperare la necessità di una moderna ed efficiente produzione commerciale alla realizzazione artigianale del prodotto, che conserva tutte le qualità organolettiche originarie.
La stesura a mano della pallina dell’ impasto e la cottura in linea nel Forno a Tunnel (invenzione brevettata), uniti al rispetto dei rigidi protocolli di produzione sanciti dalla BRC, consentono a La Casina di esportare in tutto il mondo un pezzo della Nostra Terra.
Il Territorio
Pochi comprensori italiani hanno potenzialità di sviluppo uguali a quelle della S.Marzano Valley. Disteso nella pianura del fiume Sarno, tra le catene dei monti Lattari e Picentini, ha un’estensione di soli 170 km2 e una popolazione di circa 270 000 abitanti.
Si presenta dunque come un territorio compatto, aperto ai traffici e unito da un’antica storia comune. Le alluvioni fluviali e le piogge di ceneri vesuviane hanno reso la terra particolarmente fertile. Da più di due millenni queste campagne donano ortaggi, verdure e frutti dai sapori straordinari. Basterebbe citare il pomodoro “San Marzano”, famoso nel mondo e riconosciuto da illustri scienziati come alimento prezioso nella cura e prevenzione di molte malattie. Tale ricchezza ha creato, da un lato, un fitto tessuto di piccole imprese agricole a conduzione familiare che, su minimi appezzamenti di terreno, continuano a dedicarsi a coltivazioni specifiche; dall’altro, ha determinato la fioritura di industrie conserviere sempre più moderne.
L’opulenza dei prodotti dei campi – oltre che la posizione strategica nel cammino verso il Sud – ha anche favorito gli insediamenti fin da epoche remote. Da ciò deriva la grande mole di testimonianze archeologiche e artistiche. Nuceria Alfaterna, fondata verso la metà del VI secolo a.C., fu a capo della Lega Nocerina (confederazione sannitica di cui facevano parte anche Pompei, Ercolano, Stabia e Sorrento). Rimangono, al momento, la Necropoli monumentale di Pizzone, caratterizzata da grandiosi mausolei funerari di età repubblicana e imperiale, il Teatro ellenistico-romano di Pareti, uno degli edifici ludici più grandi della Campania antica, il colossale Anfiteatro romano, in località Grotti, ancora sepolto sotto coltri di fango. L’arte paleocristiana nella Valle del Sarno è documentata dal magnifico Battistero di Santa Maria Maggiore (metà del VI secolo d.C.), nella cui costruzione furono reimpiegati materiali architettonici di spoglio del Foro e forse del Teatro: le possenti colonne in marmi policromi, epigrafi, cornici, mensole, trabeazioni e paraste (elementi architettonici strutturali e decorativi). In tutti i Comuni che compongono la Valle, le tracce archeologiche e storico-artistiche sono abbondantemente documentate: si pensi alle estese necropoli protostoriche di San Marzano o San Valentino Torio, dominate dalla fossakultur (cultura delle tombe a fossa), alle grandi ville rustiche repubblicane (villa Prete, villa Vesuvio) che negli ultimi anni stanno riaffiorando dal territorio cittadino di Scafati, ai castelli e alle torri (Sarno, Castel San Giorgio, Angri, Nocera Inferiore).